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Papà Leone XIV: insegnare con amore

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Venerdì 31 ottobre 2025, un giorno che resterà scolpito nella mia mente e che per questo ho deciso di condividere con tutti voi.

Sveglia alle 03:00 e partenza alle 04:00 dal parcheggio della Parrocchia Santa Maria del Sabato Santo in via Carlo Maria Martini a Vasto. Con il sacerdote Don Giovanni Boezzi, aiutante del Parroco Don Nicola Del Bianco, ci rechiamo in pellegrinaggio a Roma per il corrente anno Giubilare. Pullman al completo e in ognuno il desiderio di passare attraverso la Porta Santa della Basilica di San Pietro e di vedere questo nuovo Papa: Robert Francis Prevost, nato a Chicago il 14 settembre 1955 e dall’8 maggio 2025, il 267° Papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma.

Arrivati in piazza San Pietro, mi piazzo vicino alla transenna restando lì per diverse ore, come si fa ad un concerto… fino a quando la Papamobile spunta nel percorso transennato. Appena riesco a vedere Papa Leone XIV tutta la stanchezza accumulata svanisce completamente, venendo sostituita da un’emozione che diventerà sempre più forte!

Infatti, la Papamobile mi si ferma davanti, il Papa mi sorride e mi benedice. Chi mi conosce sa quanto io possa aver desiderato questo momento che, Grazie a Dio ed al carissimo Don Giovanni Boezzi, si è realizzato.

Nel calendario degli eventi Giubilari, la giornata è dedicata al mondo educativo, infatti la piazza è gremita di studenti ed insegnanti e perciò, il discorso del Papa, mi colpisce particolarmente avendo io come moglie Emanuela Pecorelli, maestra da 32 anni.

Il tema centrale del discorso, verte sulla missione educativa come vocazione spirituale e sociale. In pratica, Papa Leone XIV, ci spiega che, se un insegnante si limita solo a trasmettere conoscenze senza toccare l’interiorità degli studenti, qualsiasi proposta educativa è destinata a fallire.

Lui stesso è stato un insegnante dell’Ordine di Sant’Agostino e perciò tutti noi presenti, abbiamo percepito la sua profonda emozione, quando ci ha elencato i punti cardine del suo modo d’insegnare:

1) Interiorità: educazione che parte dal cuore e dalla coscienza.

2) Unità: basata su una visione condivisa tra scuola, famiglia e società.

3) Amore: da una relazione affettuosa e rispettosa con l’alunno, scaturisce l’insegnamento efficace.

4) Gioia: l’insegnante deve essere fonte di speranza ed entusiasmo per l’alunno.

Foto di Lino D'Avino

 

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