Classe 4 B linguistico dell’istituto Cesare de Titta di Lanciano
La settimana scorsa durante un’interrogazione in arte è venuto fuori il dibattito su un argomento attuale ma antico: “Lo stupro”.
L’alunna Cianelli stava presentando la figura di Artemisia Gentileschi, pittrice del ‘600, nata a Roma nel 8/7/1593. Mentre ci raccontava la sua storia di artista, ci ha accennato ad uno stupro che il pittore Tassi, al quale la ragazza era stata affidata dal padre per imparare la tecnica del disegno, ha perpetrato nei suoi confronti. Dinanzi alle accuse, il padre di lei pensò bene di risolvere il problema proponendo un matrimonio riparatore che poco teneva conto del dolore della ragazza, al solo fine di risanare la reputazione della famiglia. Scoperto però il precedente matrimonio del Tassi, partì un lungo processo durante il quale fu lei a subire una tortura, al contrario del suo carnefice che, seppur condannato, scampò all’esilio grazie alle sue conoscenze.
Capiamo bene come il tutto è ancora attuale. Basti pensare ai recenti casi di Ciro Grillo o di Alberto Genovese quali, grazie all’influenza mediatica, hanno riscosso il consenso di molti e convinto le masse che le loro azioni non sono altro che frutto di divertimento, o addirittura conseguenza della gioventù.
A distanza di più di quattrocento anni dimostriamo che i meccanismi rimangono gli stessi e che la donna ancora resta sola a subire le accuse di chi, piuttosto che condannare l’atto, lo giustifica ricercandone la causa nell’abbigliamento e nei modi di fare; oppure, minimizzando l’accaduto perché non denunciato nell’immediato.
Cresciamo con l’idea che prima o poi ci sarà qualcosa da cui difenderci, ma non sempre siamo capaci, in quanto società, di creare una rete di supporto adeguata se sono gli altri a subire.
Spesso e volentieri, parlando di molestie, spostiamo l’attenzione sul dove, come e perché.
Non ci concentriamo abbastanza sul chi. Fatichiamo ad accettare che l’unica causa degli stupri siano gli stupratori.
No significa no.
Cianelli Marta e Talone Valentina.