Stellantis, allarme Fim-Cisl: produzione in caduta libera e futuro stabilimenti a rischio

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07/10/2025
Attualità
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La FIM-CISL lancia un nuovo allarme sulla tenuta industriale di Stellantis in Italia. Nei primi nove mesi del 2025, la produzione è calata del 31,5%, con 265.490 veicoli prodotti. Le autovetture sono scese del 36,3%, i veicoli commerciali del 23,9%. Perdite significative in tutti gli stabilimenti, tra il 17% e il 65%.

Il Segretario Generale Ferdinando Uliano prevede una chiusura d’anno con un terzo di volumi in meno rispetto al 2024. Quasi metà dei lavoratori è coinvolta in ammortizzatori sociali. Le nuove produzioni, come la 500 ibrida e i modelli DS8 e Jeep Compass, daranno risultati solo dal 2026.

Nel corso di una video call ufficiale, Ferdinando Uliano, Segretario Generale della FIM-CISL, ha esposto tutti i dati preoccupanti relativi al calo produttivo e alla situazione occupazionale, illustrando nel dettaglio la relazione sindacale.

L’incontro del 20 ottobre a Torino con il CEO Antonio Filosa sarà cruciale. La FIM-CISL chiede relazioni sindacali solide e interventi concreti. Il piano di investimenti post-sciopero include nuovi modelli a Pomigliano, Mirafiori e Melfi, espansione della gamma commerciale e varianti ibride per Stelvio e Giulia.

Uliano sollecita un piano industriale europeo sostenuto da debito comune e un nuovo Fondo simile al Next Generation EU. Serve una transizione sostenibile anche sul piano sociale. Il Governo italiano deve individuare risorse adeguate per rilanciare il settore.

La FIM-CISL ritiene insufficiente la rimodulazione delle sanzioni sulle emissioni di CO₂. È urgente ridefinire tempi e modalità della decarbonizzazione, compatibilmente con le esigenze produttive e occupazionali.

Servizio di Ercole d'Ercole

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