Vito Bucciarelli. Tutti i transiti di un caso di immersione agravitazionale

Mostra allestita nell'Auditorium Diocleziano

redazione
13/03/2025
Cronaca
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Sabato 15 marzo alle ore 18:30, nell'Auditorium Diocleziano di Lanciano, sarà inaugurata la mostra Vito Bucciarelli. Tutti i transiti di un caso di immersione agravitazionale, curata da Gabriele Perretta.

Le opere di Bucciarelli propongono una riflessione sui concetti di transito e sospensione, esplorando la dialettica tra gravità e leggerezza, presenza e dissolvenza, attraverso forme in continua evoluzione. Questo percorso si inserisce nella sua ricerca artistica volta a sottrarre peso alla materia e a rivelare dimensioni invisibili dell'esperienza estetica.

Elemento centrale delle sue opere è la figura dello Psiconauta, o Saltatore, rappresentazione dell'artista stesso. Attraverso forme dinamiche e posizioni anti gravitazionali, lo Psiconauta facilita l'interazione tra lo spettatore, l'opera e lo spazio circostante.

L'Auditorium Diocleziano, situato ai piedi del Ponte Diocleziano, rappresenta una cornice storica e suggestiva in dialogo con la mostra di Vito Bucciarelli. Il Ponte Diocleziano, costruito nel III secolo, diventa il punto di incontro tra passato e contemporaneità, dove ogni passaggio diventa un atto di trasformazione.

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 10 maggio 2025, con orari di visita dal martedì alla domenica: 10:30-12:30 e 16:00-18:30.

Per informazioni, è possibile scrivere a press@delloiaconocomunica.com.

Note biografiche dell'artista

Vito Bucciarelli è nato a San Vito Chietino (CH) e ha frequentato negli anni '60 l'Accademia di Belle Arti di Venezia, studiando scultura con il Maestro Alberto Viani. Dal 1971 è stato docente di Scultura all'Accademia di Belle Arti di Urbino e, dal 1988 al 2010, ha insegnato Anatomia Artistica e Scultura all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Negli anni '70 ha realizzato performance in Italia e Spagna, partecipando a mostre personali e collettive in musei e gallerie. Alla fine degli anni '80, a Urbino, ha redatto il primo Manifesto per un'Arte Agravitazionale, delineando un'estetica che supera il peso della materia ed esplora l'invisibile attraverso la luce subatomica e le onde elettromagnetiche. La figura dello Psiconauta, presente fin dagli anni '70, è divenuta emblema del suo percorso artistico.

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